Il Bonus vacanza presentato all’esercente e da questi controllato sul sito dell’Agenzia delle Entrate non riduce la base imponibile Iva, quindi la fattura o il documento commerciale devono riportare il totale del corrispettivo previsto per il servizio prestato. Lo sconto» è esclusivamente una riduzione del prezzo della prestazione erogata senza che si qualifichi come sconto commerciale. Per esempio, se il corrispettivo del soggiorno fosse stabilito in € 2.000 euro più Iva, la fattura sarebbe emessa indicando un imponibile pari a € 2.000, e Iva 200 (aliquota 10%), evidenziando il totale da pagare  al netto del bonus previsto e validato. Inoltre la fattura dovrà riportare il codice fiscale del soggetto che usufruisce del bonus.

Per maggiore precisione all’interno della fattura si può indicare il codice univoco (o il QR-code) del beneficiario oltreché il riferimento all’articolo 176 del Dl 34/2020. Ovviamente quanto detto vale anche per il documento commerciale, lo scontrino e la ricevuta fiscale.